2007_Annali dell’Architettura, Palazzo Reale, Napoli

20.07

Dice uno scrittore che lui non inventa storie, ma le storie sono depositate in qualche zona di sé. Lui segue paziente le orme che affiorano, le distingue le decifra le collega le segue fino a disvelare una trama.

1

Il suolo di Bagnoli  conserva orme di un passato come resti fossili.
Non resta che seguirle per disvelare la trama del progetto.

2
La bellezza della natura in questa parte di città è straripante, ma come ogni cosa di qui lascia una bava: il degrado i problemi irrisolti, una dolorosa ambivalenza già troppo conosciuta, il giorno e la notte, il buio e la luce, non c’è l’uno senza la morsa dell’altro.

3
Non occorre costruire più niente in questa parte di città.
Non occorre neanche più guardare a grandi spazi o inseguire strategie complessive.
Piuttosto a lembi di città.
Il lembo dell’ex acciaierie a ridosso del muro di confine, tra la città e il vuoto.
Piuttosto ristabilire rapporti.
Con la città e le sue fessure; con il mare….che è bellissimo; con le colline; con le storie.

4

Infine raccontare storie di città.

5

Una città che non si racconta è come un uomo balbuziente. Una città che si racconta rivela la propria “realtà” più sincera.

6

7
E allora: Neapolis in Forum versus:

gli scrittori adottano Napoli

8

 

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