2012_Monumento Funerario,…ovunque

05 monumento_davidevargasarchitettoOLYMPUS DIGITAL CAMERANiente è tutto (un verso di Mark Strand)

Lo specchio non riflette ma contiene.

Ed è cielo azzurro o bistro, alberi e filamenti, terra bruna e acque. Il vento che spazza via. Una luna che imbianca. L’alba. La soglia del giorno. Praticamente il mondo. Vi plana dentro.

Trascende la sua funzione e diventa immagine aperta e mutevole di una totalità. Qui al centro. La puoi toccare. Una sola volta e svanisce. Come i sogni quando tornano a casa.

Contraddizione della sua essenza e dell’impossibilità.

I fiori di plastica e i lumini colorati. Luci ed ombre. E le prefiche nere. I pianti secchi. I profumi della cera.

Dualità tra dentro e fuori. Vita e morte. Realtà e rappresentazione.

L’infinito e l’incomprensibile abisso del nulla.

11 monumento_davidevargasarchitettoInstallato sulla cima del mondo, nell’alba sulla soglia del giorno, è immagine dell’universo. E del suo mago. Raccoglie il bisogno di esprimere [ rappresentare ] il silenzio interiore. Che è la zona dove ci si ricongiunge con se stessi, il proprio pensiero, le presenze antiche della propria mitologia personale.

12 monumento_davidevargasarchitetto13 monumento_davidevargasarchitettoL’essenzialità dei materiali e delle forme è una lingua che parlano tutti. 02 monumento_davidevargasarchitetto01 monumento_davidevargasarchitetto03 monumento_davidevargasarchitetto
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