Il progetto rinuncia all’idea di un’opera d’arte isolata a commemorazione dell’evento, tutto il parco diventa un monumento dal tono discreto.
La commemorazione avrà una doppia voce: quella della pietra inestinguibile come il dolore ed il ricordo, e quella mutevole dei fiori, degli alberi e del prato che contiene la speranza di rinascere ad ogni stagione.
Ventisette casette sono disseminate nel parco, casuali come lanciate da una mano di bambino.
Ognuna ricorda un bambino.
Ventisette casette anonime, ogni associazione a quel bambino non può essere fissata per sempre, ma muta di giorno in giorno, secondo la luce, il tempo, i pensieri dei genitori…
Una circolarità di ricordi e bambini
Sono casette di pietra, o intonacate di bianco che aggrumano un punto di luce, o con basamento.
Tra esse si snoda sull’orografia del parco un nastro di collegamento tutto fiorito.
Un’aria onirica pervade il parco.
Il rudere della scuola trattiene il ricordo di tutte la vittime, bambini e adulti.
Intorno gira un percorso che si insinua tra una fila di alberi.
Sono pioppi, alberi spoglianti che si rigenerano.
Il percorso è luogo di vicinanza sociale, ci si siede per leggere, scrivere, parlarsi, guardare il ricordo.
Il dolore individuale può trovare nel piano sociale una possibile ragione: “ecco, il sacrificio di mio figlio ha generato queste possibilità di incontri”.
Lungo il percorso a terra è scritta una storia, le persone leggono un rigo, poi fanno un passo e lo coprono con il proprio corpo, e leggono il rigo successivo.
Il percorso si trasforma in luogo della preghiera.
Le parole lette svaniscono fino al prossimo passaggio come le stagioni, tutto cerca ineluttabilmente di rinascere in questo luogo, e la storia si dispiega.
………….. scritta sul percorso intorno al terrapieno…….
Tu cammini e noi camminiamo con te, andiamo come vanno i tuoi passi
Passeggiamo protetti nei lenti e calmi passi dei padri e delle madri
Passeggiamo allegri nei saltelli piccoli e imprevisti dei figli
E siamo ricordati quando tu ci ricordi
Quando giochi con i tuoi bambini noi giochiamo chiassosi con voi
Quando racconti una storia a loro lasciane un pezzetto anche per noi
Quando respiri felice e sei nel sole, respira anche per noi
Perché quando sei vivo anche noi siamo vivi
Ora siamo terra e aria e sorrisi e pietra e erba e foglie e anima
Ora siamo vivi nello splendido paese umano della memoria
Ora siamo in una casa aperta al vento che fiorisce ogni giorno
Guarda bene, fiorisce con te che passi, ora
Crediti:
Vargas Associati Davide Vargas e Luciano Palmiero
Collaboratori: Angela Pellecchia e Giancarla Verolla
Consulente: Giuseppe Montesano