Questo è un capolavoro. Un libro del 1983, ripubblicato oggi con una postfazione dell’autore, l’inglese Graham Swift. Innanzitutto l’ambientazione. I Fens, una regione acquatica, piatta, monotona, con qualche chiusa e rade casette. Praticamente il Nulla. Scenario giusto per un dramma che nelle tensioni e nella portata ripropone la grandiosità di Shakespeare. Poi i personaggi. Tra essi c’è anche la STORIA [maiuscolo]. Tom Crick è un insegnante di storia appassionato e capace di confrontarsi con la voce ribelle dei suoi allievi [Pierce]. Quando la scuola decide di fare economia e abolire il suo corso, lui che per trent’anni ha insegnato un modo per svelare i misteri del passato, decide di mettere da parte la Rivoluzione Francese e tutto il resto. Comincia a narrare la sua storia [minuscolo] con i suoi misteri e dolori. Lo fa per frammenti che di volta in volta si ricompongono e svelano una trama lungo tre generazioni. Storie di un padre che pesca anguille e fa il guardiano della chiusa. Di un fratello con la testa di patata. Di un cadavere che galleggia sul fiume e di antenati che inseguono il progresso. Storie di un gruppo di giovani che vogliono crescere e di una ragazza che vuole essere prima donna e poi madre. E di quello che ogni uomo può fare o riesce a fare in nome dell’amore.
C’è uno sguardo su tutto ciò carico di pietas.
La postfazione è un altro piccolo capolavoro. Graham Swift racconta la genesi del romanzo ed un’altra storia.